Tradizione manifatturiera, innovazione, export: la ricetta del “made in Marche” per uscire dalla crisi

Comunicati Stampa   13 Ottobre 2014

All’incontro con il Territorio promosso dal Comitato Leonardo un confronto su evoluzione e prospettive dell’industria marchigiana

Recanati (MC), 13 Ottobre 2014 – Come si innesta l’innovazione sui settori tradizionali della manifattura “made in Marche”? Quali sono gli asset competitivi delle aziende del territorio? Come cambiano i mercati di riferimento per una Regione ai vertici della classifica nazionale per crescita dell’export, nell’attuale scenario internazionale caratterizzato da incertezza e instabilità in alcune aree strategiche per le aziende italiane? In sintesi: quali sono le prospettive per il made in Italy marchigiano?

Questo il filo conduttore dell’incontro promosso oggi dal Comitato Leonardo in collaborazione con iGuzzini, nell’ambito degli appuntamenti territoriali che il Comitato organizza periodicamente con aziende associate, allo scopo di favorire il confronto tra le imprese del territorio e le Istituzioni locali e nazionali.

Tra i soci del Comitato Leonardo, nato nel 1993 per rafforzare l’immagine di eccellenza dell’Italia nel mondo, sono presenti 116 aziende il cui fatturato complessivo è di oltre 310 miliardi di euro, con una quota all’estero pari al 55%. Le 5 aziende marchigiane associate al Comitato Leonardo (iGuzzini, Tod’s Group, Maip Macchine Industriali, Poltrona Frau e Fiam) vantano un fatturato complessivo di oltre 1,5 miliardi euro ed una quota export che sfiora il 70%.

All’incontro, ospitato nella sede di iGuzzini Illuminazione, sono intervenuti rappresentanti delle Istituzioni e del mondo dell’imprenditoria, tra cui il Presidente del Comitato Leonardo Luisa Todini, il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, Il Presidente di Confindustria Marche Nando Ottavi, il Direttore Generale dell’Agenzia ICE Roberto Luongo, il Presidente di iGuzzini Illuminazione Adolfo Guzzini.

Nel suo intervento, Roberto Luongo ha evidenziato come in questo periodo di particolare complessità per l’export italiano sia sempre più indispensabile lavorare seriamente e come “sistema” per promuovere i nostri prodotti sui mercati internazionali, ed in questo la performance delle aziende marchigiane è di tutto rispetto. “L’ICE vanta una lunga attività di promozione a favore delle aziende marchigiane, sinonimo di eccellenza nei settori trainanti del nostro Made in Italy” ha dichiarato “attività che abbiamo portato avanti non solo in termini di presenza alle principali manifestazioni internazionali, ma anche di formazione e assistenza.A riprova di ciò, il 13 maggio scorso siamo stati co-organizzatori ad Ancona di una delle tappe più significative del Roadshow “Italia per le imprese”, che ha visto la partecipazione di circa 290 aziende marchigiane interessate ai mercati esteri, cui abbiamo fatto un vero e proprio “check up” aziendale.

Il Prof. Gian Luca Gregori, Pro-Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, ha presentato una relazione incentrata sull’analisi del concetto di made in Italy e sulla sua valenza per le imprese marchigiane, fornendo utili spunti di riflessione alla successiva tavola rotonda, moderata da Sabrina Dubbini, Responsabile Education di ISTAO (Istituto Adriano Olivetti), in cui si sono confrontati esponenti dell’imprenditoria locale appartenenti a diversi settori produttivi: Michele Bernetti, Amministratore Delegato Umani Ronchi, Giovanni Clementoni, Presidente Clementoni, Nardo Filippetti, Presidente Eden Viaggi e Francesca Muzio, Co-Founder FM Architettura d’Interni.

Qui nelle Marche c’è un tessuto imprenditoriale vivace e dinamico, che ha saputo cogliere le opportunità dell’internazionalizzazione per far fronte alla crisi della domanda interna, mantenendo un altissimo livello di qualità e puntando sull’innovazione, sia tecnologica che organizzativa, anche nei settori più tradizionali” ha commentato la Presidente del Comitato Leonardo, Luisa Todini. “Un Made in Italy prezioso che deve essere tutelato, e l’occasione del semestre di presidenza europea dell’Italia non può essere persa. L’approvazione dell’etichetta Made in EU e la lotta alla contraffazione nel settore moda e all’ Italian sounding nell’agroalimentare sono alcune delle sfide che abbiamo di fronte. Inoltre” ha continuato la Presidente Todini “le nostre imprese devono saper beneficiare del progressivo deprezzamento dell’euro sul dollaro unendo le forze e mettendo in comune risorse ed expertise per non esser spazzate via dalla concorrenza extra-UE e dalla crisi”.

Ospitare nella nostra azienda un appuntamento del Comitato Leonardo è un piacere oltre che una responsabilità” ha dichiarato Adolfo Guzzini, Presidente iGuzzini Illuminazione. “In un momento come questo, dove tutte le aziende perseguono un’affermazione consolidata sul piano internazionale, diventa fondamentale discutere e confrontarsi su quali siano gli elementi per valorizzare il Made in Italy su scala globale. Qui nelle Marche, nella nostra azienda, ne abbiamo fatto un tratto peculiare, che ci contraddistingue dagli altri player mondiali per l’unicità del design, la professionalità dei servizi, il modo di fare industria e di trasmettere cultura. È su questa strada che dobbiamo continuare per ottenere successi. L’incontro di oggi è un’importante opportunità di dialogo, mi rivolgo a tutti gli imprenditori presenti perché sono le reti che possiamo costruire insieme a differenziarci dagli altri produttori”.  

Le aziende della Regione hanno contribuito, nel 2013, al 3% dell’export complessivo del Paese, per un volume di 11,6 miliardi di euro (+12% rispetto all’anno precedente). Una forte vocazione all’export confermata anche dal numero delle aziende esportatrici, oltre 8.500 nel 2013 (dati ICE). Nel primo semestre 2014 è poi continuato il trend positivo, come emerge dai dati Istat, con una crescita dell’export del + 6,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Per quanto riguarda i mercati di destinazione delle esportazioni, nel 2013 le vendite delle imprese marchigiane sono cresciute sia verso i Paesi dell’Unione Europea (+7,6%) che verso i Paesi extra UE (+ 5,1%).

La partita dell’internazionalizzazione si giocherà soprattutto sui grandi mercati d’esportazione, che sono stati oggetto dell’ultima ricerca del Comitato Leonardo realizzata dall’Agenzia ICE in collaborazione con Prometeia,volta ad analizzare le opportunità per le imprese italiane nei 12 Paesi* che assorbono la parte più consistente dell’export italiano nei settori alimentare, arredo, moda e meccanica (oltre 210 miliardi di euro di importazioni nel 2013, il 59% dell’export nazionale). Questi mercati saranno sempre più protagonisti degli scambi globali, assorbiranno il 57% delle importazioni mondiali nel prossimo triennio. Per l’Italia, mantenendo l’attuale quota di mercato, significherebbe 28 miliardi di esportazioni aggiuntive verso questi Paesi.

Per cogliere appieno il potenziale di crescita in questi mercati è necessario che le imprese italiane si preparino non solo dal punto di vista dell’offerta ma anche e soprattutto da quello degli aspetti logistici e organizzativi: approccio al mercato non sufficientemente informato, distribuzione poco organizzata e spesso delegata ad operatori locali, incapacità di predisporre adeguati canali distributivi sono alcune delle principali lacune del Sistema Italia sui mercati esteri evidenziate dalla ricerca.

Un limite, quello delle filiere commerciali, che – come ha ricordato il Prof. Gregori – tocca da vicino anche molte aziende marchigiane, che a fronte di una produzione d’eccellenza non possono contare su canali logistici e distributivi adeguati.

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*I 12 mercati analizzati comprendono i principali Paesi europei (Germania, Francia, Regno Unito, Svizzera, Spagna), gli Stati Uniti, il Giappone e Paesi di più recente industrializzazione come Turchia, Russia, Cina, Brasile e Emirati Arabi.

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