Comunicato Stampa – Le opportunità di internazionalizzazione per le imprese italiane: i nuovi mercati per il Made in Italy al XII Forum annuale del Comitato Leonardo

Comunicati Stampa   05 Luglio 2013

Roma, 4 luglio 2013 – Si è svolto oggi in Campidoglio il XII Forum del Comitato Leonardo, appuntamento annuale dedicato al confronto tra rappresentanti delle istituzioni, imprenditori e mondo del credito sullo stato attuale del Made in Italy nella difficile congiuntura economica internazionale e sulle prospettive di sviluppo per le imprese italiane.

Il Comitato Leonardo, nato nel 1993 su iniziativa comune del Sen. Sergio Pininfarina e del Sen. Gianni Agnelli, di Confindustria, dell’ICE e di un gruppo d’imprenditori con l’obiettivo di promuovere ed affermare la “Qualità Italia” nel mondo, associa oggi oltre 150 Soci eccellenti, tra i quali 114 aziende il cui fatturato complessivo, nell’ultimo anno, è di circa 300 miliardi di euro, con una quota all’estero pari al 53%. Se si considerano le sole aziende manifatturiere, la quota export sale al 77%.

Al Forum sono intervenuti il Ministro degli Esteri Emma Bonino, il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, la Presidente del Comitato Leonardo Luisa Todini, la Vice Presidente di Confindustria Diana Bracco, il Presidente dell’Agenzia ICE Riccardo M. Monti, l’A.D di Intesa Sanpaolo Enrico Tommaso Cucchiani, il Presidente di Eni Giuseppe Recchi. Alla tavola rotonda imprenditoriale hanno preso parte Massimo Mucchetti, Presidente della Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato della Repubblica, Pietro Salini, A.D. di Salini Impregilo, Claudio Sposito, Presidente e A.D. di Clessidra Sgr e Salvatore Torrisi, Presidente e A.D. di AAT Oranfresh. E’ seguita la testimonianza aziendale di Franco Moscetti, A.D. di Amplifon.

Durante l’incontro è stata presentata la ricerca realizzata, su commissione del Comitato Leonardo, dall’Ufficio Pianificazione Strategica, Studi e Rete Estera dell’Agenzia ICE in collaborazione con Prometeia, dedicata al tema “Oltre i BRICS, nuovi mercati per il made in Italy”, che ha analizzato le opportunità di internazionalizzazione per le imprese italiane. In tutto i mercati emergenti identificati nella ricerca sono 25, molto eterogenei e diversi tra loro, che tuttavia presentano significative opportunità, ognuno per i propri settori di specializzazione. In molti di questi Paesi, le aziende italiane sono assenti o poco conosciute.

“Mentre la nostra economia continua a subire arretramenti del Pil, perdite di lavoro e chiusure di aziende, con lo Stato che non riesce a pagare le imprese e imprese che non riescono a pagare lo Stato – la burocrazia frena anche il mecenatismo!” ha dichiarato Luisa Todini, Presidente del Comitato Leonardo “in altre parti del mondo centinaia di milioni di persone premono per ottenere libertà e benessere. Per ritrovare la via della crescita e riconquistare quote di mercato all’estero dobbiamo, pubblico e privato, far leva su 2 nostri grandi vantaggi competitivi: la vocazione manifatturiera – prodotti di qualità totale – e la vocazione culturale/ambientale – servizi per la qualità della vita.”

“I dati sull’export italiano dimostrano la vitalità del made in Italy e la capacità delle nostre imprese di mantenersi competitive, nonostante la crisi, sui mercati di tutto il mondo” ha affermato Diana Bracco, Vicepresidente di Confindustria per la Ricerca e Innovazione. “Per continuare a crescere e ad affermarsi a livello globale è però sempre più importante offrire prodotti e servizi innovativi in grado di rispondere ai nuovi bisogni dei consumatori. Per farlo, occorre puntare sulle tecnologie abilitanti, sulla collaborazione tra imprese e sistema pubblico di ricerca e sulla messa in rete delle competenze, favorendo le piattaforme tecnologiche, i cluster e le aggregazioni su temi specifici”.

 

“Dalla ricerca” ha commentato il Presidente dell’Agenzia ICE Riccardo Monti “emerge come sia nelle infrastrutture, sia nei beni di investimento, sia nei beni di consumo l’offerta italiana debba rafforzare ulteriormente la propria presenza sui mercati extraeuropei.L’Africa sub-sahariana, con un fabbisogno stimato di quasi 270 miliardi di investimenti al 2020, il Far East e l’America Latina, sono aree da cui si attende grande dinamismo e noi abbiamo ottime carte da giocare, grazie a una offerta che si incontra con la domanda locale di macchinari e tecnologia e con quella di beni di consumo del nuovo ceto medio. In questi mercati l’Agenzia ha predisposto nuovi programmi di promozione e sta per aprire nuovi Uffici. Un rafforzamento del presidio diretto dei mercati culturalmente e geograficamente più lontani sarà uno strumento fondamentale per una maggiore diffusione del Made in Italy”.

Dalla ricerca, che ha analizzato le migliori prospettive di crescita nei Paesi emergenti per investimenti ed export “Made in Italy”, prendendo in considerazione diverse variabili (stato di sviluppo, potenzialità dell’economia, dinamiche demografiche, PIL procapite, ma anche livello di rischio, dazi, sistema distributivo) emerge una geografia dei mercati del futuro che cambia in funzione della specializzazione delle imprese.

Per i beni di consumo, la variabile considerata più rilevante è la soglia di reddito (stimata in 11.500 dollari pro capite a parità del potere d’acquisto, poco meno di 9.000 euro) da cui si innesca un processo di consumo più dinamico di questi beni. Per i beni di investimento, il driver principale è costituito dal livello di industrializzazione del Paese, che dà una misura potenziale di quanti macchinari saranno necessari a sostenerne la convergenza industriale verso le economie mature. Per le opere infrastrutturali, infine, sono determinanti la qualità e la quantità delle infrastrutture già presenti e i piani di investimento previsti.

Per quanto riguarda i beni di consumo made in Italy, i Paesi a più alto potenziale di sviluppo risultano essere Emirati Arabi, Cile e Malesia, seguiti da Qatar e Arabia Saudita. Al vertice della classifica dei mercati più attrattivi per i beni di investimento si collocano Arabia Saudita, Messico, Indonesia, Thailandia e Cile, mentre i Paesi che offrono le maggiori opportunità per le imprese italiane delle costruzioni sono i mercati asiatici di Indonesia, Pakistan, Vietnam e Thailandia, seguiti dal Messico.

Le conclusioni della ricerca sono che, per cogliere le opportunità presenti in questi Paesi, è necessario che le aziende italiane si concentrino sulle specificità merceologiche e settoriali dei singoli mercati. Il successo del Made in Italy è storicamente frutto di eccellenze che, pur partendo dalla stessa filiera, hanno saputo sfruttare il comune denominatore della qualità, con un forte effetto di traino anche per altri settori.

Il Comitato Leonardo (www.comitatoleonardo.it) è nato nel 1993 su iniziativa comune del Sen. Sergio Pininfarina e del Sen. Gianni Agnelli, di Confindustria, dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero (ICE) e di un gruppo d’imprenditori con l’obiettivo di promuovere e affermare la “Qualità Italia” nel mondo. Oggi associa 150 personalità tra imprenditori, artisti, scienziati e uomini di cultura, avvalendosi del patrocinio e della collaborazione degli Organi Istituzionali preposti alla promozione delle aziende italiane all’estero.  Il Comitato Leonardo non vuol essere solo una mera vetrina per valorizzare il Made in Italy, ma si propone con un ruolo attivo attraverso svariate iniziative, tra cui  la concessione di borse di studio a laureandi su temi legati all’internazionalizzazione.

 Per Info:

Ufficio Stampa Comitato Leonardo Close to Media – Giulia Ferrario, Francesca Pollio Tel 02.70006237

Mob. 334 6267334Giulia.ferrario@closetomedia.it; Francesca.pollio@closetomedia.it

 

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