XI Forum Annuale in Campidoglio: Made in Italy e nuovi mercati: Cosa pensano di noi

Forum ed Eventi   12 luglio 2012

Il 12 luglio 2012 si è tenuto in Campidoglio l’XI Forum del Comitato Leonardo dal titolo “Nuovi mercati e Made in Italy: cosa pensano di noi” nel corso del quale è stata presentata l’annuale ricerca commissionata, per il 2012, all’Istituto IPSOS di Nando Pagnoncelli L’indagine, condotta tra gli Opinion Leader di Russia, Brasile e Malesia, è dedicata all’analisi della percezione dei fattori di debolezza e di potenziale miglioramento del Made in Italy con l’obiettivo di verificarne i margini di crescita dei settori tradizionali e di quelli più innovativi.

Al Forum oltre alla Presidente del Comitato Leonardo Luisa Todini, hanno preso parte il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il Presidente dell’ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane Riccardo M. Monti, l’A.D, di UniCredit Federico Ghizzoni, il Presidente di Brembo Alberto Bombassei, il Presidente di Federalimentare Filippo Ferrua Magliani, il Presidente di FederlegnoArredo Roberto Snaidero, l’A.D. di Luisa Spagnoli Nicoletta Spagnoli, oltre ad importanti rappresentanti del mondo istituzionale, diplomatico ed imprenditoriale. I lavori si sono conclusi con l’intervento del Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera.

La ricerca ha confermato enormi potenzialità per le produzioni italiane nei paesi in oggetto, ma ha anche evidenziato come solo i settori tradizionali (le quattro A) risultino trasversalmente associati al Made in Italy. Gli altri comparti sono conosciuti esclusivamente dagli opinion leader più informati.

Il rischio è che i brand italiani vengano considerati sempre più come entità separate da un concetto di italianità o di “Made in Italy”. Oltre a fattori “culturali” e “istituzionali”, altri elementi strutturali frenano lo sviluppo del Made in Italy: Il limitato supporto finanziario-assicurativo e la mancanza di strumenti finanziari adeguati che favoriscano i rapporti e offrano linee di credito che accompagnino la crescita della domanda; la forte incidenza dei dazi doganali; la necessità di rafforzare le relazioni politico-diplomatiche; la semplificazione delle procedure normative e burocratiche etc..

Sarà necessaria un’evoluzione del sistema imprenditoriale italiano ed un approccio più maturo ed evoluto all’export: sviluppo di servizi connessi anche nelle zone più remote; maggiore attenzione alla cultura locale; diversificazione dell’offerta per rendere il Made in Italy più accessibile a target di fascia media, senza perdere la propria identità.

Condividi