Made in Italy e grandi mercati: ritorno al futuro?

“Made in Italy e grandi mercati: ritorno al futuro?” è questo il titolo dello studio realizzato per conto del Comitato Leonardo dall’Ufficio Pianificazione Strategica, Studi e Rete Estera dell’Agenzia ICE in collaborazione con Prometeia, i cui risultati sono stati presentati nel corso dei lavori del XIII Forum Annuale, martedì 8 luglio 2014.

Lo studio prende in esame i 12 colossi dell’export italiano. Non solo le grandi mete europee – Francia Germania, Gran Bretagna, Spagna e Svizzera – ma anche i lontani grandi mercati target di Giappone, Stati Uniti e Cina e i mercati dal potenziale ancora inespresso: Brasile, Turchia e Emirati Arabi Uniti. I 12 grandi nel loro complesso assorbono il 59% delle esportazioni italiane, pari a 210 miliardi di euro nel 2013. Il ruolo di primaria importanza dei 12 grandi mercati si è mantenuto costante nel tempo, tanto che nel 1970 assorbivano ben il 60% delle esportazioni complessive dell’Italia, solo un punto percentuale in più rispetto al 2013.

Presente, passato e… futuro. I 12 grandi mercati saranno sempre più protagonisti degli scambi globali, arrivando ad assorbire ben il 57% delle importazioni mondiali nel prossimo triennio. Qualora l’Italia mantenesse l’attuale quota di mercato, tale crescita si tradurrebbe in 28 miliardi di esportazioni aggiuntive.

Le stimo sono incoraggianti. Lo studio mostra come, qualora le imprese italiane riuscissero ad avvicinare le quote di mercato di tutti i 12 mercati a quelle possedute nei primi 4 mercati europei di Germania, Francia, Svizzera e Regno Unito, ciò corrisponderebbe ad un potenziale guadagno calcolato in 170 miliardi di euro (quasi il 50% dell’export italiano attuale). Un’ulteriore crescita, stimata in 65 miliardi di euro l’anno, potrebbe inoltre derivare dall’aumento del numero di imprese nazionali esportatrici fino ai livelli di quelle presenti nei mercati europei.

Un’indagine sul campo. Completa la ricerca un’indagine quantitativa che ha coinvolto gli opinion leader dei 12 mercati, mediante la quale è stato possibile evidenziare le principali debolezze percepite e i punti di miglioramento per le imprese italiane. Le conclusioni forniscono utili spunti su possibili strategie da attuare per migliorare la performance esportativa e la brand reputation nei grandi 12.

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